giovedì 18 settembre 2008

Gli abitanti di Villa Caviale


Gli abitanti sono solo due, posso battezzarli Howard e Marion, per la loro origine anglosassone. Hanno trasformato una bella casa colonica in una villa a tre piazze, piena di superlativi assoluti inutili, con tanto di piscina olimpica a cui sono stati portati in sacrificio in silenzio, molti olivi, sepolti vivi da una montagna di terra e pietre di riporto.

Non per farci il bagno, semmai per passeggiarci intorno e giustificare la presenza quotidiana di un addetto che viene a farle manutenzione.

Hanno due cani, piccole dimensioni, bellini e simpatici, (di razza ovviamente) si chiamano Dollaro ed Euro, l ‘occupazione dei loro propietari è chiamarli in continuazione per portarli all’ordine e impedirgli di non abbaiare istintivamente al primo fagiano che passa.

I cani, hanno l’onore ed il privilegio( le rare volte che i loro padroni escono dalla reggia dorata dei superlativi assoluti), di essere presi in braccio e trasportati nei brevi percorsi che Howard e Marion si concedono, certo stando bene attenti a non mettere una suola fuori dai terreni di loro proprietà, forse avendo paura di contaminarsi in terreni di “vicini pelosi, cotti dal sole e cattivi”.

Credo che quei due cani siano nella classifica,( ne fosse stilata una), dei pelosetti più stressati al mondo.

Howard e la signora Marion, conducono vita ritirata, ma hanno la gioia e la fortuna di essersi fatti degli amici veri, soggetti furfanti, ma alla mela destra dove tengono il portafoglio si sono molto affezionati.

Gli amici sono un consulente fiscale che non inciampa perchè striscia, considerato un incompetente (lo dice il mondo intero, io mi limito a scrivere una storia) ed un consulente edile che pare una stampa e una figura con Numero Bis, il geometra di un film di Asterix che deve costruire le piramidi a Cleopatra e si trova ad affrontare un nugolo di problemi.

Sono dei veri amici, come dice il proverbio? Chi trova un amico, trova un tesoro, (ecco, quei due proprio a quello puntano) sono il sale della vita e si può sempre contare su di loro in caso di bisogno.

Howard si é invaghito che per il piccolo terreno che ha, doveva assolutamente comprarsi un trattore, lo desiderava fin da piccolo, da quando nell’attico del suo senior a Tampa, vedeva i documentari sui piani quinquennali sovietici in differita.

Il trattore è arrivato dopo poco, fresco e fiammante, nuovo giocattolino da veder girare nei campi appena si alza la mattina, eretto e passeggiante da bordo piscina.

Il consulente fiscale, ne ha preso uno verde, cabinato e bellino, costa il doppio del prezzo di listino, ma come si diceva è un vero amico per la pelle. Si, del portafogli.

In fondo questi poveri diavoli di multimiliardari non li invidio, neanche nelle storie inventate, sono tristi e soli, stanno rinchiusi nella loro villa a camminare intorno all’acqua e a richiamare all’ordine due cani stressati.

Se hanno bisogno di due amici con cui confidarsi e fidarsi, vanno al supermercato e se li comprano, non si fanno mancare niente.

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