domenica 3 maggio 2009

Howard e Marion: i conti di Montecristo



Siete di qui da un bel pò e appena avete messo fuori il naso dal vostro bunker dorato, che resta pur sempre un bunker.
Non vi si chiede di mescolarvi con la plebe del luogo, ma almeno cercate di apprezzare la bellezza della campagna che si riveste, le belle viti di merlot che si riempiono di foglie, l'aria fresca del mattino, la luce naturale al posto della luce elettrica.
L'unico segno di vita la luce accesa tutto il giorno e qualche raro e stridulo abbaio dei vostri canini (che gli avete mozzato la lingua?).
Se siete venuti qui per rimanere nel bunker del conte di Montecristo, tanto valeva risparmiare i soldi per il volo, non vi pare?
O forse vi rintanate credendo che tutti qui siamo come il Biondo o il Testa Pelata?